MATERIALE DI APPROFONDIMENTO
Come hanno superato altri periodi di crisi le generazioni del passato
Cent'anni fa scoppiava la Grande Guerra. Un anniversario che è anche l'occasione per un confronto.
La Grande Guerra non ha eroi. I protagonisti non sono re, imperatori, generali. Sono fanti contadini: i nostri nonni. E le nostre nonne.
La guerra è l’inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare. Le vicende di crocerossine, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti.
Sia le testimonianze di una sofferenza che oggi non riusciamo neppure a immaginare, sia le tante storie a lieto fine restituiscono la stessa idea di fondo: la Grande Guerra fu la prima sfida dell’Italia unita; e fu vinta.
L’Italia poteva essere spazzata via; dimostrò di non essere più «un nome geografico», ma una nazione.
Questo non toglie nulla alle gravissime responsabilità di politici, generali, affaristi, intellettuali, che trascinarono il Paese nel grande massacro. Ma può aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi. Un patrimonio consacrato dalla Resistenza e dalla Costituzione repubblicana.
PER APPROFONDIRE
Da leggere I dolori del giovane Werther di Goethe e Una questione privata di Beppe Fenoglio
Da vedere 2001 Odissea nello spazio di Kubrick e La Grande guerra di Monicelli